martedì, maggio 27, 2008

125 pollici di plasma flessibile

Roma - I laboratori hi-tech della società giapponese Shinoda Plasma hanno dato alla luce una nuova tecnologia di display, mostrata al mondo nella configurazione di uno schermo panoramico dalla diagonale di 125 pollici. Non sono tanto le dimensioni a far scalpore, quanto il fatto che lo schermo sia spesso solo 1 millimetro e si possa piegare per adattarsi alle esigenze di visione, senza per questo pregiudicare l'omogeneità delle immagini nemmeno agli angoli.

il displayIl display consiste in tre sottomoduli da 1 metro quadro ciascuno integrati uno accanto all'altro, pesa 3,6 chilogrammi - dieci volte in meno il peso medio di uno schermo al plasma di pari dimensioni - e offre una risoluzione massima di 960x360 pixel. Decisamente poco perché si possa parlare di dispositivo adatto all'alta definizione, ma escludendo (almeno per ora) l'home video, le sue dimensioni e la relativa leggerezza sono caratteristiche di sicuro richiamo per ambiti non necessariamente legati all'intrattenimento.

Secondo la società produttrice, specializzata nella realizzazione di display di nuova concezione, il sample messo in mostra nella presentazione soffre ancora di uno scarso indice di luminosità, che il CEO Tsutae Shinoda paragona a quello di "un display al plasma del 1999".
Nonostante questo, Shinoda assicura che il prototipo è arrivato a un livello di rifinitura non molto lontano dalla produzione in volumi, e che questo e altri problemi dovrebbero essere risolti in tempo prima di avviare le catene di assemblaggio. In tal senso la società è alla ricerca di partner che la aiutino ad avviare la produzione entro il prossimo anno solare.

Il display di Shinoda, che dovrebbe essere presentato in una versione da 150 pollici al prossimo InfoComm 2008 di Las Vegas, è una di quelle tecnologie che vuole concorrere, assieme agli schermi OLED sviluppati tra gli altri da Sony, all'evoluzione delle attuali abitudini e soluzioni tecniche di visione, nel salotto di casa così come in ambiti di utilizzo meno casalinghi.

domenica, maggio 25, 2008

SALVEZZA

Questo pomeriggio noi della Pontese ci siamo salvati e quindi restiamo in Seconda Categoria, dopo aver battuto il Cosio ai PlayOut: Andata vittoria per 1-0, ritorno pareggio per 1-1 soffertissimo.
Dopo la promozione una salvezza, per continuare l'anno prossimo e cercare risultati migliori!

sabato, maggio 24, 2008

Microsoft rimborsa chi usa il suo search

Roma - Microsoft le prova proprio tutte, sia sul piano tecnologico che su quello finanziario, per costruire un'alternativa quantomeno credibile allo strapotere di Google nel campo della ricerca sul web e nell'advertising contestuale. Mentre la vicenda dell'acquisizione di Yahoo! procede tra colpi di scena degni di una soap opera della Silicon Valley, l'ultima iniziativa in ordine di tempo non prettamente finanziaria è Live Search cashback, il programma che permette agli acquirenti di taluni prodotti in evidenza di vedersi restituita una parte del denaro speso online.

il nuovo servizioPresentato alla conferenza Advance 08, Live Search cashback è un servizio ponte fra i tradizionali motori di ricerca e i siti di ecommerce come eBay. Proprio da una collaborazione con eBay e la sua propaggine finanziaria PayPal nasce il nuovo portale, che ha lo scopo principale di fungere da vetrina di prodotti per gli inserzionisti interessati ad apparire tra i risultati evidenziati.

Oltre che alla partnership con eBay, Microsoft si affida anche alla tecnologia software ottenuta dopo l'acquisizione nel 2007 di Jellyfish, portale specializzato nella comparazione tra i prezzi dei prodotti appartenenti a diverse categorie merceologiche. Proprio in occasione della messa online di Live Search cashback, la homepage di Jellyfish riporta la nota di non meglio specificati "upgrade e miglioramenti ai server", probabile segno della prossima, definitiva assimilazione da parte del colosso di Redmond.
Gli inserzionisti interessati a promuovere taluni prodotti come "featured" sul sito di cashback potranno contare su un modello di business costo-per-acquisizione (CPA), in cui lo spazio pubblicitario va pagato solo nel caso che avvenga una transazione effettiva. Un "rischio" di investimento minore rispetto al tradizionale cost-per-click (CPC), che introita denari dagli inserzionisti anche in assenza di action da parte dell'utente, ossia di acquisto.

venerdì, maggio 23, 2008

Wii Fit, Nintendo promette l'impossibile?

Roma - Wii Fit, l'ultima proposta Nintendo per la console "next-gen" che ha guadagnato alla causa del videogaming un intero nuovo bacino di utenza, si è attirata critiche accademiche nei giorni a cavallo del lancio ufficiale del prodotto negli States. Quella pedana, da tempo in vendita in Italia, trae facilmente in inganno sulla possibilità di perdere peso: lo sostiene un noto professore universitario intervistato da GameSpy per l'occasione.

il gadgetIl sistema, costituito da una componente software da caricare nella home console Wii e da una pedana wireless in grado di misurare con precisione la pressione e la posizione del corpo, è progettato per offrire all'utente-giocatore una serie di esercizi divisi in 40 categorie di attività.

Yoga, sci, boxe, aerobica, piegamenti e quant'altro, Wii Fit offre un pacchetto di esperienze variegato che ha permesso al prodotto di spopolare in Giappone. Approdato in Europa e in Italia negli ultimi giorni di aprile, il "casual training" di Nintendo si prepara ora a conquistare anche gli Stati Uniti.
A squalificarlo invece come inutile e persino pericoloso è la dottoressa Judith S. Stern, professore emerito di nutrizione e medicina interna presso l'Università della California nella città di Davis. Stern, che ha pubblicato un buon numero di lavori sulla nutrizione, l'obesità e l'effetto dell'esercizio ginnico sul metabolismo, contesta l'implementazione del principio su cui si basa Wii Fit, ovvero l'Indice di Massa Corporea.

L'IMC si misura nel rapporto tra il peso e l'altezza di una persona, ed è generalmente utilizzato per indicare il peso forma. Wii Fit considera l'IMC come il punto di partenza del piano di esercizi e obiettivi ginnici che è possibile programmare con il software: se un indice iniziale è troppo alto o troppo basso, tale programma dovrebbe aiutare l'utente-ginnasta a riequilibrare il tutto raggiungendo valori più consoni alle proprie caratteristiche biometriche.

mercoledì, maggio 21, 2008

Web 2.0, il re è Firefox

Roma - Nell'ottica di quella che sarà la nuova generazione di pagine web, meglio nota anche come web 2.0, un ruolo fondamentale è quello ricoperto da JavaScript. Lo sanno bene gli sviluppatori di browser che cercano di aumentare le prestazioni con algoritmi di ottimizzazione sull'interpretazione e l'elaborazione del codice. Che in questo verso si stiano muovendo un po' tutti i developer è un dato di fatto, e i numeri lo confermano.

A fine febbraio su Punto Informatico abbiamo eseguito il "SunSpider JavaScript Benchmark", un test JavaScript che mette alla prova il browser su 3d, crittografia, stringhe, matematica e funzioni varie. Ognuno può eseguire il test da questa pagina, ricordando ancora una volta come ogni test abbia la sua validità relativa. Ricordiamo inoltre che il test viene ripetuto 5 volte e i valori forniti sono una media calcolata automaticamente. La percentuale indica la variazione, positiva o negativa, rispetto alla media dei risultati ottenuti nei singoli tentativi.

In riferimento all'articolo di febbraio, c'è da fare una precisazione. La differenza di prestazioni in Firefox era evidente non tanto fra la versione 3.0 default del browser e quella con la PGO, quanto tra la versione 3.0 default e la versione nightly build nota anche come Minefield. Il divario fra le due versioni di Firefox esiste ancora, ma in questi mesi è crollato.
Oggi abbiamo rifatto il test con le nuove versioni dei browser. I tempi sono diminuiti per tutti, il maggior salto di qualità sembra esser fatto da Apple Safari, ma il più veloce si conferma ancora una volta Firefox 3. È stato interessante anche provare la nuova versione di Internet Explorer, la 8.0 beta 1, che rattoppa in qualche modo i pessimi risultati di Internet Explorer 7 ma che rimane ancora molto lontano dal vertice. Peggio di tutti Opera.

Il computer su cui è stato effettuato il test: Intel Core2 Duo E6600 2400 mhz 4 MB cache L2, Ram Team Group Elite 2GB DDR2 2X1GB PC6400, Hd Seagate Barracuda 320 gb Sata2 7200rpm 16mb cache Mobo Gigabyte ga-p35-ds3r, Windows XP Service Pack 2

martedì, maggio 20, 2008

Xbox Live cambia tutto e raddoppia

Roma - Giochi più belli, giochi più grandi: ma anche meno giochi. Le novità annunciate da Microsoft per il suo Xbox Live Arcade (XLA) non si esauriscono qui, ma la novità è senz'altro il cambio di strategia per quanto riguarda il catalogo a disposizione: per BigM meglio pochi ma buoni, quindi via tutti i giochi che non hanno raggiunto successo e popolarità, e spazio ai contenuti di qualità. Da ora e per sempre.

Il logo di Xbox Live ArcadeMarc Whitten, general manager di Xbox Live, spiega a Next Generation che i risultati della sezione Arcade - dove è possibile acquistare giochi da scaricare, di dimensione e complessità inferiore a quelli in vendita nei negozi - ha superato "anche le nostre previsioni più coraggiose: abbiamo totalizzato acquisti per più di 250 milioni di dollari dal lancio, e ogni mese vengono scaricati circa 30 milioni di titoli dal servizio". Sono circa un milione al giorno gli acquisti effettuati su XLA, cui vanno sommati gli oltre 15 milioni di brani musicali venduti, da un catalogo per il momento tutto sommato molto ristretto, e un numero imprecisato di video.

Il problema non sarebbe lo scarso successo, ma la troppa popolarità che il mercatino digitale ha assunto in questi mesi: "Il servizio che avevamo costruito per poche centinaia di titoli - spiega Whitten - ora dispone di oltre 15mila titoli". Troppi, secondo Microsoft, e dunque è ora di fare un po' di pulizia: tutti i titoli che avranno almeno 6 mesi di vita alle spalle, ma che avranno un punteggio Metacritic inferiore a 65 e un conversion rate inferiore al 6 per cento, saranno rimossi dalla sezione dopo un preavviso di 3 mesi. Una decisione che non incontra proprio il favore unanime in rete.
"Stiamo cercando sempre nuovi metodi per migliorare il servizio e rendere più semplice trovare i contenuti desiderati": per questo Whitten e i suoi stanno al contempo anche dandosi da fare per aumentare il supporto logistico a XLA, motivo per il quale salterà anche l'atteso update della console previsto per il mese di maggio.

Tutto questo impegno consentirà agli sviluppatori di aumentare il peso del loro lavoro, sia dal punto di vista economico con una nuova fascia di prezzo da 1600 point, sia dal punto di vista dei contenuti con una dimensione massima dei giochi che passa da 150 a 350 megabyte. E Microsoft intende metterci del suo: "Stiamo anche per creare uno studio di produzione, totalmente finanziato da noi, che focalizzerà le sue operazioni sulla creazione di materiale digitale di alta qualità".

domenica, maggio 18, 2008

INTER CAMPIONE D'ITALIA!!!

Siamo ancora una volta Campioni d'Italia, il 16° scudetto è nostro dopo una giornata sofferta ma grazie al grande Zlatan Ibrahimovic il Tricolore è fatto, cucito sul petto ancora per un anno e si spera ancora a lungo!!!

mercoledì, maggio 14, 2008

Office 2008 al suo primo Service Pack

Redmond (USA) - Il 2008 si candida ad essere l'anno più denso di service pack nella storia di Microsoft. Dopo quelli per Windows Vista, Windows XP e diversi altri prodotti made in Redmond, la mamma di Windows ha rilasciato il Service Pack 1 (SP1) per Office 2008 for Mac e le prime versioni beta dell'SP1 per Visual Studio 2008 e MS.NET Framework 3.5.

L'SP1 per Office 2008, che nei prossimi giorni potrà essere scaricato dal sito Mactopia e attraverso la funzione AutoUpdate di Office, rappresenta il secondo e più importante aggiornamento alla giovane suite per Mac dopo Office 2008 for Mac 12.0.1.

L'SP1 introduce un numero sostanzialmente più elevato di bug fix e migliorie, riassunti in questo articolo di Macworld. Tra i cambiamenti più importanti si citano un incremento delle performance quando si scrive in un box di testo, in una form o in un elemento di un grafico; uno strumento per la rimozione di Office più "intelligente", che evita di cercare copie di Office nei backup di Time Machine; e la correzione di un bug che causava il crash di Office 2004 quando si copiava del testo da un'applicazione di Office 2008.
La Macintosh Business Unit (Mac BU) di Microsoft ha inoltre annunciato che svilupperà il linguaggio VBA (Visual Basic for Applications) nella prossima versione del pacchetto Office per Mac.

"Condividere le informazioni con i clienti il più presto possibile, continua ad essere la priorità per la Mac BU, in modo da permettere agli utenti di soddisfare le proprie esigenze legate ai software utilizzati. Nonostante la Mac BU abbia aumentato l'assistenza in Office 2008 attraverso strumenti di scripting alternativi come Automator e AppleScript, il team riconosce che il linguaggio VBA è importante per un gruppo selezionato di utenti che si affida alla macro condivisione tra le piattaforme".

Le prime beta dell'SP1 per Visual Studio 2008 e MS.NET Framework 3.5, invece, sono già disponibili per il download sul sito di Microsoft, ma per il momento possono essere applicate solo alle versioni in lingua inglese e giapponese dei rispettivi software.

martedì, maggio 13, 2008

eMule 0.49a è realtà

Roma - È ufficiale, eMule 0.49a è nato. Sembra passato un attimo da quando era stata rilasciata la prima beta, e in effetti sono trascorsi appena 10 giorni tra l'inizio dei test su larga scala e il rilascio della versione definitiva. Il lavoro preliminare degli sviluppatori era stato evidentemente molto efficace, e la lista dei bug individuati è stata breve e smaltita in fretta.

Il pannello opzioni del nuovo eMule 0.49a


Il nuovo eMule è sempre più centrato sulla rete distribuita Kademlia. Niente server, niente nodi di rete come con la vecchia eD2K: un indubbio vantaggio per la comunità che ruota attorno al mulo, ora non più costretta a dipendere da server ballerini e non più legata ad uno spazio fisico per indicizzare e distribuire i contenuti con tutto quello che questo meccanismo comporta.
Kad, come viene chiamata in gergo la rete serverless, è il futuro di eMule: non è ancora tempo per dire addio all'eredità di eDonkey, ma con l'introduzione dell'offuscamento anche per la rete distribuita, con il miglioramento della gestione dei flussi in entrata e uscita sulle porte dedicate, il protocollo si è ormai fatto abbastanza maturo per riuscire a garantire prestazioni, se non superiori, almeno equivalenti al precedente.

Le vere novità di eMule 0.49a, dunque, sono sotto il cofano: esteticamente non è cambiato granché, fatta eccezione per alcune modifiche ai menu per includere le nuove feature. Il lavoro si è concentrato essenzialmente su usabilità ed efficienza del programma, con un help contestuale più intelligente, un UPnP che ora riconosce e gestisce al meglio un maggior numero di router, un sistema di gestione degli HASH perfezionato e decine di aggiornamenti per le librerie utilizzate nella compilazione.

Se tutto questo non bastasse, la lista completa delle modifiche e dei miglioramenti rispetto alla precedente versione è disponibile qui. Decine i bug individuati e rimossi, ancora di più i cambiamenti apportati per migliorare il funzionamento complessivo dell'applicazione.

In effetti sono molti i parametri che è possibile impostare e modificare: ormai eMule è diventato un programma a suo modo complesso, che paga la sua flessibilità e la sua popolarità con un pannello opzioni piuttosto complicato. In soccorso di vecchi e nuovi utenti proliferano le guide online come quella di eMule.it, che ha realizzato e aggiorna costantemente una guida che illustra passo dopo passo come trasformarsi da neofiti a veri esperti di P2P, con tanto di consigli su come migliorare la velocità di download e come difendersi dallo spyware, sempre in agguato sui circuiti del file sharing.

lunedì, maggio 12, 2008

Dagli Emirati Arabi la città del futuro

Roma - Costruire una città ad emissioni zero, dove l'energia non va mai sprecata, tutto si riutilizza, non ci sono auto a benzina o diesel, presto non sarà più un'utopia: sta accadendo negliEmirati Arabi Uniti, dove vicino ad Abu Dhabi prenderà vita Masdar City.

Condensato di tecnologia spinta agli estremi, misurerà circa 6 Km quadrati, ospiterà 50 mila persone e 1500 uffici ma i suoi consumi energetici saranno particolarmente contenuti. Non solo: verranno esclusivamente da fonti rinnovabili. Il primo edificio sarà un istituto di ricerca che i fondatori sperano possa divenire il fulcro della "Silicon Valley del Medio Oriente", la sola imperniata non sull'IT ma sulle energie rinnovabili.

I fondatori puntano a fare di questo gioiello un testbed per una gran quantità di nuove tecnologie, tutte dirette alla riduzione dell'impatto ambientale. Il progetto è parte della Masdar Initiative, un programma di investimenti governativi che mette a disposizione 15 miliardi di dollari per assicurare agli Emirati una prosperità che non dipenda esclusivamente dal petrolio. Secondo il Sultano Al Jaber, presidente del Masdar, se tutto andrà come previsto, il paese "siederà sul tetto del mondo".
I costi? 22 miliardi di dollari, con cui saranno implementate le tecnologie più di grido quali pannelli solari a film sottile, sensori per monitorare i consumi, particolari veicoli senza guidatore alimentati a batteria che renderanno inutile possedere un'automobile.

Progettare tutto da zero ha i suoi vantaggi, spiega Technology Review. Le celle solari, ad esempio, possono essere impiegate come facciate degli edifici al posto dei laterizi tradizionali, riducendo i costi. L'elettricità necessaria per il raffreddamento verrà contenuta intervenendo sulla sagoma degli edifici, il posizionamento delle strade e gli spazi aperti, cercando un equilibrio tra ombra e sole e favorendo la naturale circolazione dell'aria. I condizionatori, comunque, utilizzeranno sistemi di condensazione che sfruttano direttamente l'energia solare, invece di un comune compressore.

I trasporti? Da porta a porta, mediante semplice digitazione della destinazione, sufficiente a istruire il mezzo di trasporto a raggiungere il richiedente e trasportarlo automaticamente dove desiderato. Mezzo che potrà viaggiare, sempre alimentato a batterie ricaricate da fonti rinnovabili, su rotaie o tramite levitazione magnetica.

Anche i consumi idrici verranno contenuti il più possibile, per ridurre quelli energetici derivanti dall'attività di desalinizzazione dell'acqua. E nessuno spreco: i sensori di consumo informeranno i residenti se i propri assorbimenti eccederanno le quote previste, nel qual caso potrebbero essere chiesti pagamenti per il consumo eccedente.

La generazione di elettricità verrà principalmente dal sole, ma verrà in parte anche affidata a generatori eolici, di dimensioni ridotte a causa della scarsa intensità del vento. Si tenterà anche di convertire integralmente tutti i rifiuti in energia, o quasi.

Sulla scorta di queste ed altre ottimizzazioni, i progettisti pensano di ottenere un agglomerato i cui consumi siano del 75 per cento inferiori rispetto ad uno di analoghe dimensioni ma costruito e funzionante con tecniche tradizionali.

Uno degli scopi principali dell'iniziativa è trovare cosa funziona e cosa no: durante gli otto anni di sperimentazione ed anche successivamente è prevista la continua incubazione di imprese innovative che provino nuove tecnologie, in collaborazione con il Masdar Institute of Science and Technology e con il Massachussets Institute of Technology, che sta già selezionando curriculum e facoltà per il supporto.

Dei 22 miliardi di dollari necessari, 4 verranno dal governo e il resto da investitori esterni. I dirigenti del Masdar sperano che le credenziali ambientali, energetiche e fiscali attraggano acquirenti per le proprietà: "Vogliamo che dia profitto, non costi", dice Khaled Awad, che dirige lo sviluppo. "Se non offre profitti esattamente come qualsiasi altra attività immobiliare non è sostenibile e, di conseguenza, mai sarà replicabile altrove".

Per alcuni aspetti la replicabilità è già ardua: Abu Dhabi, ritenuta lo scorso anno da Fortune una delle città più ricche del mondo, ha un'economia che rende un simile progetto praticabile. Ma, oltre agli aspetti meramente economici, il progetto è in certo qual modo "tagliato su misura": ripeterlo altrove porterebbe a ricalcolare molti aspetti, come la posizione e l'intensità del sole, la quantità di vento, le alte temperature, e molti altri fattori.

Cionondimeno Paul Dickerson, presidente dell'Ufficio per l'Efficienza Energetica e le Energie Rinnovabili degli Stati Uniti (EERE) è convinto che l'iniziativa non solo si dimostrerà un modello vincente ma anche che sarà in grado di offrire in diretta, sotto gli occhi di tutti, un esempio di come dovrà essere una città del futuro.